Metaphysicalway!


Dei primi filosofi, i più hanno pensato che vi siano solo principi materiali delle cose. Ciò da cui le cosa hanno il loro essere e da cui si originano e in cui corrompendosi si risolvono – poiché la sostanza permane pur mutando negli accidenti – dicono sia l’elemento primordiale e, essa sostanza, il principio delle cose; per questo pensano che niente si generi o perisca in assoluto, dato che tale sostanza permane in eterno… Ci dev’essere infatti una qualche sostanza, una o più d’una, da cui si generi il resto pur restando essa immutata. Quanto poi al numero e alla forma di tale principio non hanno tutti la stessa opinione: Talete, l’iniziatore di questa filosofia, dice per parte sua che esso è l’acqua (e per questo sostiene che la terra poggia sull’acqua) e tale opinione gli viene forse dall’aver osservato che il nutrimento di tutte le cose è umido e che perfino il caldo si genera dall’acqua e vive di essa (ma ciò onde tutte le cose si originano è il loro principio); da questo era stato indotto a tale opinione e anche dal fatto che ogni germe ha una natura umida; e anche l’acqua è il principio della natura di ciò che è umido. Vi sono poi alcuni che credono che i primi antichissimi teologi, vissuti molto prima del nostro tempo, abbiano avuto la stessa opinione sulla sostanza primordiale perché chiamavano Oceano e Teti i padri della generazione e perché dicevano che gli dei giurano per l’acqua, che quei poeti chiamavano Stige. Si onora sempre ciò che è più antico e niente è più onorato del giuramento. Non è poi sicuro che quest’opinione sulla sostanza primordiale delle cose sia talmente antica, ma si dice tuttavia, che questo fosse il pensiero di Talete sulla causa prima. (da Metafisica – Aristotele )

1 commento

  1. La Bibbia afferma: “I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annunzia l’opera delle sue mani. Un giorno rivolge parole all’altro, una notte comunica conoscenza all’altra. Non hanno favella, né parole; la loro voce non s’ode, ma il loro suono si diffonde per tutta la terra, i loro accenti giungono fino all’estremità del mondo” (Salmi 19:1-4). Guardando le stelle, comprendendo la vastità dell’universo, osservando le meraviglie della natura, vedendo la bellezza di un tramonto, scopriamo che tutte queste cose indicano un Dio Creatore. Se queste cose non fossero sufficienti, ci sono prove di Dio anche nel nostro cuore. Ecclesiaste 3:11 ci dice: “…Egli ha perfino messo nei loro cuori il pensiero dell’eternità …”.


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